Una volta ho letto un libro: Kids and Revolution. All’inizio l’autore fa una specie di premessa in cui racconta che da quando era piccolo, prima di addormentarsi, aveva bisogno di controllare sotto il suo letto per assicurarsi che non vi fossero mostri. Così cresce con questa abitudine, ma verso i ventotto anni, cominciando a sentirsi ridicolo, decide di farla finita di sbirciare sotto il letto. Tuttavia una notte di pioggia, in cui si sentiva particolarmente spaventato, racconta di essersi concesso ancora una volta il suo rituale, così accade una cosa spaventosa..
I Palkosceniko al Neon, che gentilmente mi hanno concesso l’esclusiva del loro nuovo lavoro, Lucas, sono un po’ come l’angoscia delle notti di pioggia. La particolarità di questa formazione romana dal sound decisamente hardcore, è la ricerca di un espressione musicale decisamente claustrofobica che viene rappresentata con una forma violenta costruita attraverso suoni acri e testi particolarmente rabbiosi. Quello che ne viene fuori è un arancia spappolata su un muro, una corsa in una strada senza via d’uscita che ha il senso della fuga più che del footing.
Non è la malinconia dei Massimo Volume, ne’ l’irriverenza del Teatro degli Orrori. È qualcosa di più basilare, immediato ed acerbo. Ritmiche ostinate, muri di chitarre compatti e massicci, testi urlati a squarciagola, spesso a due voci, rendono bene il senso di un disco che esprime una forte ingerenza nei confronti del presente. Un ingerenza espressa con chiarezza dalle voci che vogliono farsi comprendere bene, senza growl o camuffamenti. Tutto chiaro. I Palkosceniko scelgono la via del reietto che non risparmia niente a nessuno. La Politica, la società, l’angoscia che schiaccia negli ingranaggi del lavoro, la paura e la misantropia generati da questi stessi meccanismi sono gli imputati che vengono giudicati nel loro processo. Ma scordatevi i luoghi comuni da giovani insoddisfatti, non è questo il caso. La critica è lucida, sincera, pensata ad alta voce, volta a trovare soluzioni e a stimolare la ragione di chi ascolta.
Contenuti a parte, Lucas è anche un disco di ottima fattura, curato nei minimi dettagli, nell’audio come nella grafica, un elemento particolarmente valorizzato nei dischi di questa band.
Il consiglio a questo punto è di andare ad un loro concerto e di acquistare questo disco, di tornare a casa e di ascoltarlo. Poi ne riparliamo.
LaPunk